L’esposizione di Alessandro Docci in programma dall’8 al 21 dicembre
Alla Galleria Olmastroni di Palazzo Patrizi, a Siena, domani, 8 dicembre, alle ore 18 si inaugura la mostra personale dell’artista lombardo Alessandro Docci, dal titolo “Alfabeti senza tempo“, a cura di Roberto Borra. L’esposizione offre un significativo scenario dell’arte di Docci, grazie all’esposizione di un corpus totale di una trentina di opere pittoriche e di dodici fotografie tratte dai murales della città di Milano ed interpretate con la sua raffinata ed essenziale tavolozza cromatica.
Una mostra personale che è anche un tributo alla poliedricità di questo artista, capace di alternare alla pittura alla fotografia, mantenendo alto ed uniforme lo stile dell’espressione, la coerenza visionaria del suo pensiero ed il fluire armonico delle opere nell’allestimento dell’esposizione. Come scrisse Rimbaud “Le invenzioni dell’ignoto richiedono nuove forme”. Ed è forse ad una nuova e personale forma di comunicazione, basata per l’appunto sui suoi alfabeti senza tempo, che il lavoro di Docci trae ispirazione per creare un ideale dialogo umano che si estende dall’individuale al sociale, dal singolare alla pluralità.
Alessandro Docci nasce a Desio, in provincia di Monza Brianza, nel 1951, e dalla fine degli anni settanta si dedica alla pittura. Dopo la frequentazione a Milano dell’associazione Sassetti Cultura ed in seguito del centro culturale Puskin, dai primi anni novanta comincia un costante percorso espositivo in sedi private e presso istituzioni pubbliche. Successivamente partecipa su invito ad esposizioni di carattere internazionale, prevalentemente in Germania. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private, di Pinacoteche pubbliche e di musei di arte contemporanea.
L’approccio iniziale all’arte Docci lo compie attraverso la ricerca in ambito fotografico, genere che gli permette di acquisire il senso dell’inquadratura, la sensibilità al colore e la disposizione degli elementi nello spazio fisico dell’inquadratura. Nella fase iniziale l’artista lombardo dedica la sua pittura ad un’espressione di taglio figurativo, che nel tempo evolve progressivamente nella direzione di una ricerca espressiva, che a sua volta sfocia nell’astrattismo di impronta segnica che, per le caratteristiche induttive della natura del suo stile, spesso conserva tracce di latenti figurazioni. Osservando le opere di Docci infatti, si possono cogliere alcuni particolari della realtà per giungere ad un’affermazione generale attraverso un processo induttivo, che si apre verso una ricerca di equilibrio instabile tra segno, gesto e colore. Quel suo “sentire contemporaneo” si nutre di sensazioni, pensieri, consolida attraverso la sua forma segnica dalle caratteristiche ancestrali di assoluta modernità.
Va ricordato che Alessandro Docci dal 2009 fa parte degli artisti del museo La Permanente di Milano. L’adesione a recenti progetti collettivi di carattere internazionale in sedi quali Il Castello Reale di Govone (patrimonio Unesco) ed il Museo di Arte Contemporanea Ugo Guidi 2 di Massa consolidano la propensione dell’artista lombardo al confronto con la molteplicità delle espressioni, delle culture e delle generazioni. L’approdo a Siena con “Alfabeti senza tempo”, a cura del critico e curatore Roberto Borra, risulta un ulteriore passo verso la consacrazione di un percorso artistico e curriculare sempre più ricco ed importante.
La Galleria Olmastroni di Palazzo Patrizi, in via di Città, ospiterà “Alfabeti senza tempo” di Alessandro Docci dall’8 al 21 dicembre. La mostra è ad ingresso libero e sarà visitabile dal lunedì al giovedì dalle 14:30 alle 18:30, mentre dal venerdì alla domenica l’orario è dalle 10 alle 18. L’esposizione è organizzata dal Comune di Siena nell’ambito della rassegna “Le Stagioni dell’Arte”.